Io sono felice, tu sei invidioso.

Dal 16 Dicembre 2009 al 19 Febbraio 2010

Inaugurazione: giovedì 16 dicembre 2009

Orario: gio – ven – sab | ore 16 – 19 o su appuntamento

metroquadro

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Io sono felice, tu sei invidioso.

Sergio Cascavilla è il Murakami italiano? Questa è la domanda che si sono posti due visitatori presenti all’anteprima della mostra “IO SONO FELICE, TU SEI INVIDIOSO”. Effettivamente la mostra potrebbe sembrare un mondo parallelo a quello di Murakami: Tokio & Torino (città di residenza dell’artista); due città all’estremo con due mondi nettamente diversi, una all’apice del mondo grazie alle sue molteplici contaminazioni, l’altra marginale rispetto alle grandi capitali dove tutto succede e gli stimoli sono adrenalina pura.

Ecco, questa differenza rafforza l’arte di Cascavilla rispetto a quella di Murakami: Cascavilla è inclassificabile, perchè l’arte di Cascavilla è unica, perchè unico ne è il personaggio con il suo mondo abbagliante.

Cascavilla potrebbe essere paragonato ad Emilio Salgari autore straordinariamente prolifico di fantasia nonostante non abbia mai oltrepassato i confini italiani, egli raccontava storie fantastiche di mondi lontanissimi e avventurosi.

Cascavilla racconta con spigolosa ironia “Intrepide avventure” dal suo tinello di casa immaginandosi proiettato in un mondo multicolor.

La mostra è composta da ben 72 opere, tra insegne luminose, quadri dipinti su legno tridimensionale, plastiche e semisfere, televisorini illuminati di storie, tavole di disegni fluorescenti con luci wood, ecc.

I temi spaziano da fatti di cronaca ad aneddoti strani, come la storia di “Wikileaks” che sul web rivela al mondo la verità scomoda degli Stati Uniti oppressori del mondo, oppure come “Shopping Dead”, signora inglese trovata morta sepolta dai suoi molteplici acquisti compulsivi, oppure “Villa del Conte Mirchiolino di Chamonix” con riferimento ai servi dell’informazione della televisone italiana, oppure “Un grandissimo bastardo” tanto per ricordarci che loro sono sempre in mezzo a noi; un omaggio ad un eroe sul davanzale di una finestra con “Addio di Monicelli” , e poi: “La bottega di Filosofia”, “Sogni d’Oro”, “Gianduyotto”, “Amore impossibile”, e molte altre avventure, storie, aneddoti, fatti di cronaca, e quant’altro.

Era molto tempo che Cascavilla non si mostrava con una personale così ricca, dopo anni in cui abbiamo assistito alle sue installazioni come l’utopica “Macchina che trasforma gli oggetti in Oro”,  oppure con il progetto di show televisivo “Delicious Art” creato per MTV Italia, o con il suo prossimo film-installazione “Pipicar” con un finale a sorpresa

Mancava un ritorno in parte alla pittura, ebbene si, Murakami potrebbe essere il Cascavilla giapponese: dategli la possibilità e stravolgerà il mondo.

 

Martina Di Trapani